Rosa è cresciuta nel quartiere San Nicola, il più antico e malfamato di Bari, con un padre bellissimo, soprannominato da tutti Faccia d?angelo, capace di esplosioni cieche di rabbia, e una madre che, nonostante il suo carattere orgoglioso, non ha mai smesso di amare il marito e di subire i suoi abusi e tradimenti. Rosa si è sposata giovanissima per fuggire, ha cambiato città e storpiato il proprio nome: ha creduto di riconoscere in Marco un simile, con la sua stessa estraneità al luogo che li ha generati. Ma oggi, a quarantacinque anni, è costretta a constatare il fallimento del proprio matrimonio e a riconoscere nella sua nuova famiglia le stesse dinamiche a cui ha assistito nell?infanzia: ha sposato un uomo violento, e a lungo è riuscita a negarlo. Il giorno in cui non può più sottrarsi al confronto con la memoria è quello in cui arriva una telefonata di suo fratello: la madre ha avuto un ictus, Rosa deve tornare a casa e fare i conti con le sue origini. Il viaggio a ritroso nell?infanzia e nell?adolescenza, segnato dall?odio per il padre, dall?amicizia con una prostituta di nome Marilyn e dalla scoperta del desiderio ? come fonte di piacere e al tempo stesso strumento di sopraffazione ?, corre in parallelo a una lunga lettera alla madre, in cui Rosa finalmente trova il coraggio di dire, a se stessa prima che a lei, le delusioni e le violenze subite all?interno del proprio matrimonio. Una storia insieme dolce e brutale con al centro il rapporto impossibile tra una figlia e un padre, che mostra quanto la cultura della violenza possa essere radicata, ma mette in scena a ogni pagina l?istinto vitale, la voglia di vivere, la capacità di voltare pagina e rinascere.
Dopo il successo di La malalegna, Rosa Ventrella torna con Ruggine, un altro romanzo di terra, sangue e passioni ambientato nelle lande salentine. Di donne continua a parlare questa scrittrice barese che ci regala un nuovo ritratto intenso di un lembo di Paese con tradizioni e modalità tutte sue. La bellezza delle donne sembra essere una condanna da portarsi dietro mentre tutto, attorno, si arrugginisce perché non viene curato e non viene considerato. Che cosa accadrebbe se invece ci fosse la cura per la vita, per le cose, per le persone? Se lo chiede Rosa Ventrella e la sua voce appare forte, irriducibile nel narrare un Paese allo sfascio dove la produttività non guarda negli occhi nessuno, ignora e distrugge. Nel cuore della Puglia gli affari prendono il sopravvento e la terra grida aiuto mentre il cuore di una donna sembra davvero arrugginirsi definitivamente. In Ruggine le vittime non sono quelle che sembrano a prima vista perché bisogna scavare a fondo per capire la storia di questo romanzo corale, animato però dalla bellezza mozzafiato di una terra e di un popolo.