La negazione del diritto dei popoli europei a preservare il proprio retaggio, la propria storia e persino le proprie patrie diventata parte delle fondamenta culturali dell'Occidente moderno. L'immigrazione di massa, una selettiva propaganda di denigrazione, ed una raffica costante di offerte culturali insensate, se non perverse, stanno contribuendo a trasformare l'Europa in una non-entit . La sua popolazione autoctona consiste per la maggior parte di individui atomizzati, senza alcun apparente scopo o direzione, e sempre pi in balia di un sistema politico privo di un reale interesse nei confronti della gente che governa. Molte sono le opinioni riguardo a come questo sia potuto accadere, ma senza dubbio la rivolta del maggio del '68 stata una tappa di fondamentale importanza nella creazione della situazione apolitica ed autodistruttiva in cui versa l'Europa odierna. Questo, tuttavia, non un libro di storia. Non tratta precipuamente di come questo sia accaduto, ma di cosa pu e deve essere fatto, e soprattutto da chi. Dopo il tradimento delle pseudo- lite politiche, giornalistiche ed accademiche, e la compiacenza di un'intera generazione di europei che l'hanno permesso, spetta ora ai giovani - alle principali vittime del traviamento della societ occidentale - di ribaltare la situazione. In La generazione identitaria, l'attivista Markus Willinger presenta la sua visione della nascente ideologia del movimento identitario attraverso 41 capitoli brevi e diretti. Willinger fornisce una chiara immagine di che cosa andato storto e indica la direzione da seguire per trovare una soluzione. Spaziando senza soluzione di continuit dalla politica radicale alla filosofia esistenzialista, La generazione identitaria spiega in modo conciso ma poetico che cosa i giovani europei devono, o dovrebbero, dire ai corrotti rappresentanti delle strutture sociali che dominano il nostro continente. Questo non un manifesto: una dichiarazione di guerra.