Paul Verhoeven fin dall'infanzia ha provato per la figura di Gesù Cristo un fascino che non escludeva dubbi e domande cruciali. Se nei suoi film ha esplorato le zone oscure della società e della psiche, lo stesso atteggiamento ha adottato nella stesura del suo primo libro. Chi fu realmente Gesù di Nazaret? Quale fu la sua vita, e che cosa arrivò a rappresentare? Queste sono le domande che si pone l'autore. Nel corso di duemila anni, la realtà di questo straordinario personaggio è passata attraverso la coloritura dei racconti mirabili, degli atti di fede, dei miracoli, che hanno finito per ridurlo a poco più di un'icona rassegnata e dolente. Niente di più lontano dall'immagine del Cristo proposto da Verhoeven. Verhoeven punta l'obiettivo su particolari trascurati dell'uomo Gesù, fornendoci il seducente ritratto di un Gesù affabulatore, brillante e appassionato, ribelle e provocatore, per molti aspetti assai contraddittorio. Il suo è l'approccio coraggioso e critico del libero pensatore, che non può fare a meno di porre domande. Fu Gesù a scegliere i suoi dodici apostoli? Credeva realmente di dover morire? E cosa è avvenuto davvero al suo corpo? Le risposte di Verhoeven riescono a rendere "L'uomo Gesù" un libro assolutamente originale e provocatorio.