A. Vanhoye, in questo volume, intende accompagnare i cristiani nell'approfondimento del mistero della passione e morte di Gesù. Egli conduce una riflessione sul concetto di "sacrificio". Nel linguaggio corrente il "sacrificio" è visto come "privazione", quindi come qualcosa di negativo. Nel linguaggio religioso, però, il termine assume una connotazione positiva: sacrificio è il sostantivo corrispondente del verbo sacrificare, che vuol dire "rendere sacro". Per rendere sacro qualcosa che non lo è occorre accogliere la comunicazione della santità divina. Egli, infatti, passa in rassegna i diversi tipi di sacrificio, a partire dal "sacrificio del rendimento di grazie", dall'eucaristia, che è fondamento e culmine della vita cristiana stessa. Gesù, nell'ultima cena, aprendosi con immensa gratitudine alla potente corrente d'amore di Dio padre, con la forza interiore propria dell'amore ha trasformato la sua passione e morte in sorgente di vita nuova. La trasformazione effettuata nella passione ha prodotto la risurrezione. Partecipando all'eucaristia, anche noi riceviamo il dinamismo del rendimento di grazie, che ci mette in grado di fare della nostra vita una continua offerta di rendimento di grazie a Dio.