Adesso ti spiego che cos’è questo libro. Facciamo una cosa breve, anche perché lo spazio è poco. Da anni Valerio Lundini dirige e interpreta corti, sketch e spettacoli, lavora in radio e in televisione. In pratica, Lundini scrive cose che fanno ridere. Scrive parecchio, ma senza ordine: sparge fogli in giro e tra una cosa e l’altra c’è sempre il rischio che si perda qualcosa. Per questo ha deciso di scegliere le sue pagine migliori e stamparle in un certo numero di copie. Uno dice: «Potevi mettere tutto su una chiavetta usb», ma non è la stessa cosa. Il libro raccoglie una serie di racconti su killer perbene, coppie che vivono su diversi piani temporali, critici cinematografici sbrigativi, editorialisti problematici, la nostra bella Napoli, il ruolo del clacson e dell’incesto nella società civile e i gradi di separazione che ci dividono da Franco Califano. Che Lundini è surreale lo hanno già scritto in tanti, quindi su questa cosa non mi dilungherei. Anche perché qui lo spazio è finito e il libro è molto meglio dentro. No, veramente.