I ghetti per i rom. Roma, via Di Salone 323. Socianalisi narrativa di un campo rom
Questo libro non parla dei Rom. Si è creato, nel campo di via di Salone, uno spazio di parola collettivo, affinché i Rom che lo volevano potessero raccontare ciò che lo Stato italiano e le amministrazioni comunali stanno costruendo per loro: una nuova istituzione,definita eufemisticamente "Villaggio dell'accoglienza e della solidarietà". Questi moderni campi per i Rom presentano, seppure con le ovvie differenze, una stringente analogiacon il ghetto per gli Ebrei voluto nel 1500 dalla Repubblica di Venezia: ai Rom oggi,come agli Ebrei allora, è fatto obbligo di risiedere all'interno del ghetto. Oggi come allora, il ghetto è predisposto per un "gruppo etnico" la cui unica colpa sociale è quella di essere ritenuto, con varie motivazioni, indesiderato. Il ghetto, quindi, come istituzione,sembra essere, oggi come allora, il prodotto di un pregiudizio etnico.