Nel corso del secondo conflitto mondiale l'Italia e la Germania avevano occupato la Francia sconfitta. La politica nei confronti degli ebrei fu tuttavia molto differente tra i due paesi alleati. Mentre la Germania applicava le dottrine antisemite naziste in modo estremamente crudele, l'Italia fu umana nei confronti degli ebrei e li protesse dalla ferocia tedesca. Nei primi mesi del 1943, Mussolini aveva inviato a Nizza un ispettore generale di polizia, il dottor Guido Lospinoso, per far cessare la protezione italiana agli ebrei come incessantemente richiesto dall'alleato tedesco. Lospinoso, invece, proseguì l'azione a tutela degli ebrei prendendo letteralmente in giro i nazisti fino all'8 settembre 1943 quando era entrato in vigore l'armistizio tra l'Italia e gli alleati. Riparato a Roma e ricercato dai nazisti che intendevano fargli pagare lo smacco subito in Francia, Lospinoso era riuscito a sfuggire alla cattura restando nascosto per mesi in casa di amici. Dopo la liberazione di Roma, però, Lospinoso era stato epurato dalla polizia per ben due volte perché accusato di attività antisemite. Evidentemente, una stupida burocrazia aveva deciso di silurare Lospinoso solo perché nominato dal duce a capo dell'Ufficio di polizia razziale in Francia, senza appurare quanto avesse davvero fatto. Dopo il suo ricorso all'ingiusto provvedimento, sostenuto da molte testimonianze a suo favore, Lospinoso era stato reintegrato nel Ministero degli interni fino alla pensione, nel 1953.