Il volume ricostruisce, dal 1876 ai giorni nostri, centotrenta anni di storia del paese la cui ascesa ha segnato il Novecento. L'autore porta così a compimento il lavoro iniziato con "La formazione degli Stati Uniti", una lucida sintesi che dalle origini coloniali e rivoluzionarie giungeva alla Guerra civile. Nell'affrontare il periodo successivo queste pagine mettono a fuoco temi come la "questione sociale" di fine Ottocento e le "guerre culturali" di fine Novecento, le spinte riformatrici liberal-progressiste e quelle conservatrici, l'ottimismo imperialista del 1898 e il timore del declino un secolo dopo, la presidenza imperiale e le tribolazioni della democrazia, le grandi guerre e le grandi depressioni, l'abbondanza e la povertà. Una narrazione che intreccia brillantemente storia politica e storia economica, storia sociale e storia culturale per mettere in scena una pluralità di attori, spesso in conflitto tra loro: élites e movimenti di massa, partiti e lobbies, patrioti e ribelli, immigrati e afro-americani, donne e uomini. Emerge così l'immagine non dell'"America" a una dimensione dei miti e delle propagande, ma piuttosto degli Stati Uniti come paese plurale, nella loro complessità e nelle loro contraddizioni.