Dopo aver ricevuto un'educazione rigida da un padre militare, freddo e violento, Lenz Buchmann, un affermato chirurgo, sposato, senza figli per scelta, decide di dedicarsi alla politica solo per possedere il potere che gli uomini avvertono in un uomo politico. Prende questa decisione durante il funerale del suo unico fratello. Non ha vincoli affettivi o di qualsiasi altro genere. Perché Lenz Buchmann è razionale, ha il controllo su tutto. In quanto medico, vede la malattia come un nemico da combattere, come in una guerra, dove il corpo è il campo di battaglia sul quale applicare una strategia militare contro le cellule ribelli, impazzite. La natura è amorale. Deve essere controllata, anticipata, combattuta. In quanto politico, si vede come destinato a dominare il mondo e presto diventa una delle figure più importanti del paese, come braccio destro del presidente, pronto a prenderne il posto alla prima opportunità. Se forza, volontà e controllo caratterizzano la prima parte della parabola del protagonista, tutto è destinato a cambiare nella seconda. Romanzo e insieme trattato scientifico sull'impossibilità di ottenere risposte alle grandi domande dell'essere umano, racconta con humour e crudeltà la sete di dominio di un abile chirurgo.