Porre l'accento sulla sicurezza è conseguenza, secondo Stefanizzi, "dell'incapacità da parte dei poteri pubblici di affrontare e dare soluzione a un ampio insieme di problemi che caratterizzano le aree urbane. Se oggi vivessimo in un contesto sociale, economico e politico ove fosse garantita una piena soddisfazione dei bisogni [...] presumibilmente tale problematica sparirebbe dall'agenda politica, non perché i cittadini potrebbero sentirsi garantiti dai rischi di criminalità o dai fastidi delle inciviltà, ma semplicemente perché essi confiderebbero a ragione nelle possibilità, da parte della classe politica, di governare i problemi attraverso azioni di inclusione sociale". Il presente saggio si propone innanzitutto di decostruire le più improprie retoriche securitarie, analizzando casi metropolitani simbolo (come quello di via Padova a Milano), che come tali hanno riflessi a livello nazionale, per dimostrarne l'eccessiva esposizione mediatica e proporre soluzioni ai conflitti prescindendo dalle logiche repressive. Non mancano l'analisi di contesti rurali - per cercare di comprendere la fondatezza o meno della concezione diffusa "città insicura/provincia tranquilla" - e delle politiche di sicurezza messe in pratica a livello statale e locale, per capire se davvero rispondono ai bisogni della popolazione o sono solo fonte di consenso a breve termine.