Seneca, filosofo stoico e poeta tragico vissuto in età giulio-claudia, vittima della repressione neroniana nel 65 d.C. (quando fu costretto al suicidio), è forse il maggior prosatore latino di età imperiale: un filosofo moderno che non ha mai smesso di esercitare la sua influenza sui lettori di ogni tempo: da sant'Agostino a Petrarca, da Erasmo a Montagne e Rousseau, fino a filosofi francesi del secondo Novecento come Foucault. Filosofo dell'interiorità, Seneca è noto soprattutto per le sue profonde riflessioni sui temi del tempo e della morte. Questo volume comprende integralmente uno dei suoi trattati più celebri, "La brevità della vita", e un'appendice di testi morali (estrapolati da varie opere, soprattutto dalle "Epistole a Lucilio") che approfondiscono i temi toccati nel trattato: la vita non è breve (lo è solo se si fa un cattivo uso degli anni che sono concessi); la morte non è un avvenimento futuro, ma un'esperienza che tocca ogni istante della vita; la vera libertà è quella interiore (e nessuno, neppure il più feroce potere, può cancellarla).