"Questi sono testi per musica, vale a dire che solo insieme alla musica costituiscono qualcosa di compiuto. Non lo dico allo scopo di reclamare per essi maggior indulgenza di quanta non ne venga concessa alla mia musica. La qualità di un risultato definitivo che si abbia di mira non dipende infatti dalla qualità delle sue componenti: ciascuna di queste, presa a sé, non deve essere migliore di quanto richiede la sua situazione parziale: valida, dunque, in quella certa misura e in quel dato modo! Ma chi abbia avuto la visione dell'insieme, lo vede anche in ogni sua minima parte, e non potrebbe considerare adeguato nulla che non lo fosse sotto tutti gli aspetti. Se una pseudo-scienza, incapace di leggere le nostre note e d'intendere il nostro linguaggio sonoro, almeno non si sforzasse di notomizzare le nostre anime; se essa non si servisse dunque del testo per cercare di vedere ciò che non è messo in vista; se in tal modo non sviasse l'attenzione dal puro valore artistico e ponesse il giudizio artistico e la critica artistica al luogo dell'impressione artistica; se insomma non analizzasse l'autore anziché l'opera, un musicista non avrebbe più da porsi il problema del perché egli pubblichi questi testi, non sarebbe costretto a confessare di non poter dichiarare un motivo più valido di quello che hanno le sue pubblicazioni di musica pura: nessun motivo, cioè, che possa reggere a un interrogativo del genere." (Dalla prefazione di Arnold Schönberg)