Una base militare dismessa dell'ex Germania Est, la baia di Stettino, edifici prefabbricati e guerre simulate. Un'infanzia trascorsa in un paese che è scomparso all'orizzonte della storia. Quali aspettative ha tradito l'esperimento del socialismo reale? Quali sogni restano per chi non ha potuto portare a termine quel progetto di nuovo stato e ne ha vissuto la dissoluzione? Con una lingua che si libera dai vincoli di una sintassi tradizionale e dà voce alle proprie congetture interiori, la narratrice cerca di riportare in vita la sorella perduta, di entrare nel suo mondo segreto, nella sua relazione amorosa immaginandola sullo sfondo di un suggestivo paesaggio della memoria fatto di boschi, vecchie caserme, edifici abbandonati. Con il "cemento delle parole" ricostruisce l'ultimo incontro con l'amante e indaga le ragioni di quella decisione tragica e irrevocabile, presa con la velocità dell'estate.