Dal mitico duello tra Enea e il re etrusco Mesenzio fino alla battaglia di Gualdo Tadino, che nel 552 d.C. segnò la sconfitta degli Ostrogoti da parte dell'imperatore bizantino, scorrono in queste pagine oltre mille anni di storia dell'Italia antica narrata attraverso gli scontri militari. I vari fatti d'arme non sono però raccontati con pedanteria o compiacimento, ma diventano una finestra attraverso cui guardare un intero mondo, lo specchio di un'evoluzione sociale, culturale e religiosa. Scardigli mette al centro della scena gli uomini, i soldati con le loro armi, l'addestramento, la paura e la fame, la brama del bottino e il desiderio primordiale di rimanere in vita. E nel narrare, con doti di grande affabulatore, tattiche e manovre ricostruite con rigore, riesce a far sentire al lettore cosa si provasse durante una carica di cavalleria o a fargli udire il clangore di migliaia di scudi urtati dalle spade.