Una squadra di minatori provenienti dalla sotterranea città nanica di Elan-Dhor, accompagnati da alcuni guerrieri e dall'anziano maestro di guerra Barlok, scopre nelle viscere della montagna un'enorme vena aurifera, talmente ricca da poter risollevare le sorti del popolo dei nani ormai In declino. Prima che riesca a informare il re della scoperta, la spedizione viene aggredita e sterminata da una creatura invisibile incredibilmente forte e veloce, balzata fuori da un'oscura caverna la cui parete era stata abbattuta dai minatori. Anche Barlok viene ferito, ma sfugge alla morte insieme ad alcuni compagni, riuscendo poi a sigillare l'accesso alla caverna. Durante la ritirata, il nano raccoglie un frammento d'oro su cui sono incisi degli strani simboli. Con l'aiuto del venerando Selon, Barlok scopre, consultando le antiche scritture, che le rune incise sul frammento sono di origine elfica-, sono parte di un incantesimo lanciato migliaia di anni prima per rinchiudere nelle viscere della terra i ribelli del popolo degli elfi: gli elfi oscuri, una vera dannazione per il popolo dei nani.