L'immagine di felicità che custodiamo è del tutto intrisa, zuppa. Felicità che potrebbe risvegliare tacitamente la vendetta, nell'acqua che abbiamo incamerato. In altre parole, nell'idea di felicità risuona ineliminabile l'idea di emersione. Un enigmatico ragazzo anfibio, attraversando identità e lavori disumani, si diffonderà come una leggenda urbana. Una leggenda che viene forse da lontano: sarà quel mitologico uomo pesce, che riemerge di frequente fin dalla storia più remota dell'umanità? Questo romanzo picaresco narra per punti di vista l'avventura in Europa di questo Colapesce straniero. Un'avventura che lo porterà ad essere uno stripper surreale a Parigi, agognato dalla quarantenne Carolina, preda di una setta di attrici pensionate. O a fare da testimonial involontario a Berlino di Vittorio Buono, astuto manager romano di enfants prodiges. Infine, a capeggiare una rivolta di clandestini nel bel mezzo di una rediviva Alluvione, a Firenze. Dove il suo cammino s'incrocerà con quello del minuto nerd Alfredo, di ritorno da un Erasmus passato svogliatamente nello studio di un marchingegno divinatorio che possa risolvere l'apatia degli italiani. Chi saranno gli emersi, e chi i sommersi, di questo Gran Finale Abissale che si svolge in Italia, dopo aver viaggiato assieme al lettore tra le Canarie e la Spagna, l'Europa centrale, la Scandinavia e il Messico?