La remata non era più la stessa fluida e materiale di quando ero uscito qualche ora prima, perdevo colpi, le braccia andavano per fatti loro, imbarcavo acqua, a volte avevo la sensazione che si stessero spezzando i remi sotto le braccia, un minuto dopo pareva che fossero le braccia a spezzarsi sotto i colpi dei remi. Stavo ritornando alla realtà, alla terra ferma, a Bagnoli, casa mia. Stavo navigando solo e in balia del vento sullo sfondo della mia vita. Da bambino mi piaceva andare con papà ad aggiustare l'antenna Tv sul tetto, tra l'altoforno e la cokeria si riusciva a vedere un fazzoletto di mare, adesso sul tetto mio padre non ci sale più, la fabbrica se ne è quasi andata, ma il mare è sempre lì, uno sfondo di menzogna su un residuo di verità. Mi sono distratto e ho perso quel poco di vantaggio che ero riuscito a prendermi sul vento, il Maestrale è furbo, ti fa credere che ce la puoi fare serenamente, ti fa stancare, ti distrae e ti attacca alle spalle. Lo sapevi sarebbe successo non sei più un ragazzino, stai cercando risposte in un posto che è solo uno specchio di acqua e sale, rivedi il salvagente, la prima paura di affogare, il primo tuffo dal pontile nord... sei al punto di partenza.