La pazienza di Giobbe è proverbiale, ma perché? Quello di Giobbe è, fra i libri dell'Antico Testamento, uno dei più affascinanti dal punto di vista letterario e dei più intriganti per i suoi contenuti: non a caso è stato fonte di ispirazione e di riflessione per filosofi, letterati, psicologi e psicoanalisti, e non solo teologi o esegeti. Questa è una lettura filosofica, un'interpretazione guidata unicamente dalla ragione, come sforzo umano di comprendere la verità e realizzare il fine morale. Il testo di Poma è preceduto da un saggio introduttivo di Umberto Galimberti, che colloca la riflessione dell'autore nel solco più laico delle pratiche filosofiche, sottolineando le "virtù" della pazienza, della giustizia e della sapienza e le riflessioni sul rapporto fra padri e figli. Il testo comprende anche il testo integrale del libro di Giobbe in una pregevole traduzione italiana. "Quando avranno fine le parole vane?" è una frase tratta dal libro di Giobbe: le pronuncia Giobbe, rivolto ai tre amici falsi consolatori - mentre di speranza e consolazione ha bisogno, oggi come ai tempi di Giobbe, l'uomo sofferente, impaurito del presente e del futuro, oppresso dal passato.