Per una moltitudine. Sulla traduzione delle parole eucaristiche
Il volume, sulla scia di quanto già detto da insigni biblisti e liturgisti (A. Vanhoye, C. Marucci, C. Giraudo. E. Mazza...) cerca di dimostrare l'inopportunità della nuova traduzione "il calice del mio sangue versato per molti", che dietro l'assonanza con il latino "pro multis" nasconde "in realtà" un senso difforme dall'intenzione del testo biblico, facilmente percepibile in italiano come contrario al dogma dell'universalità della redenzione. È urgente dunque avanzare un'alternativa che non risulti pastoralmente traumatica. L'occasione può essere propizia per rivedere in particolare l'intero testo delle parole eucaristiche in forma più aderente al testo tipico latino, in conformità ai criteri dell'istruzione Liturgiam Authenticam. La Presentazione di Severino Dianich approfondisce significativamente l'analisi del problema sotto il profilo pastorale.