C'è molto vento nelle poesie di Serena Piccoli, nominato e ripetutamente evocato, abita le sue parole e le rivolta, quasi riseminandole sulla pagina. Immersa in un bucolico universo composto di campi di grano, alberi da frutta, pioppi, cipressi e piccoli animali come picchi, rondini, rane e cormorani e pesci che compaiono e spariscono veloci, la poetessa dipinge la quiete che la circonda, una quiete serena e fedele che è presto destinata a essere rovesciata dalle sferzate di quel vento, dalle onde che agitano e attraversano il corpo lasciandolo tramortito, ma rinnovato. Sembrano uscite da un altro tempo, e da un'altra geografia, queste liriche scritte da una giovane poetessa padovana che trasfigura il quotidiano in mito e meraviglia... Leggendo non si può non ritrovarvi la lucentezza dell'antica lirica d'amore greca, i colori e i profumi di una natura che prevale su tutto e rispecchia l'intimo del poeta. La poesia di Piccoli ricorda la necessità di custodire preziosamente l'amore e di accogliere le sue infinite forme e bellezze, imprevedibili, spesso nascoste e invisibili agli occhi non pazienti.