Una favola che sembra realtà, ma anche viceversa. La vita d'un paese delle Langhe fra le due guerre, con rapide escursioni in anni precedenti. Tutti sono comprimari, in specie i contadini e il loro millenario costume sulla via del tramonto, i bottegai, gli artigiani, la borghesia, i professionisti, gli aristocratici. Al centro della vicenda di questo romanzo sono loro, don Tarditi, il più povero fra i preti, e Angiolinotta, l'esile, dolcissima sarta, nubile e orfana dall'adolescenza. Una storia da assaporare predisponendosi ai rapidi intrecci fra poesia e realismo. Personaggi inventati o forse chissà, querimonie che mai ci furono ma potrebbero esserci state. Attorno, una Natura vista in tutte le sue stagioni con gli occhi fatti sensibili dalle esperienze, e dalle sofferenze. Piccinelli, al suo trentanovesimo libro, conferma il talento magistrale nel narrare, nella fluidità della scrittura, nella capacità di esplorare animi e situazioni che lo hanno reso uno dei più popolari scrittori di memoria collettiva e di epica contadina.