"Un giorno Anna Verna mi disse che stava scrivendo questo libro, e cominciò a parlarmene. Nessuno è seduttivo e convincente come una creatura appassionata che si appassiona a un soggetto: poco alla volta, suscitò in me l'interesse, che divenne curiosità, per trasformarsi in desiderio di leggere altre opere di Sackville-West, Woolf e Yourcenar. Ma Anna riuscì anche in un altro sortilegio: quello di trasformare delle forme in persone. Mi parlava di Vita, Virginia e Marguerite come le avesse conosciute di persona: raccontava le loro vicende biografiche senza la tragica fissità dei necrologi, e l'analisi che andava facendo delle opere possedeva tutto meno il distacco dell'entomologo. Questo suo coinvolgimento coinvolgente provocò un curioso fenomeno quando cominciai a immergermi nei loro libri: le parole cessarono di essere muti, piatti segni grafici e, quasi fossero state percorse da un brivido, da un alito vivo, palpitante, presero a evocare suoni, colori, emozioni. La lettura divenne così un'esperienza totale, che impegnava tutti e cinque i sensi, e la distinzione tra immaginazione e realtà divenne sfumata e aleatoria." Giulietta Rovera