Senza mai arrivare in cima è il nuovo romanzo di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017 con Otto montagne. La sua spedizione in Nepal viene raccontata con degli oggetti simbolici: una grande sacca da spedizione, da portare in groppa ad un mulo e che tenga la pioggia dell’Himalaya, con dentro anche due quaderni con una copertina rigida che un altro scrittore gli ha regalato tempo fa. Due settimane di cammino tra i tremila e i cinquemila metri, lungo i sentieri e i rari villaggi del Dolpo, girando in tondo come nei pellegrinaggi buddhisti, senza mai arrivare in cima. In quel piccolo Tibet in terra nepalese, Cognetti ci va per scrivere oltre che per camminare. Finalmente per lui arriva un viaggio condiviso con un amico montanaro, un amico fotografo e un amico pittore, felice che, dopo tanti viaggi solitari arrivi un momento da scoprire con gli altri. L'autore compie questo viaggio non per dimenticare, ma per celebrare un anno lunghissimo e con sé si porta i volti di alcune persone, tra le migliaia che ha incontrato: soprattutto i volti dei montanari, quelli della valle di Terragnolo e della valle dell’Orco, facce del grande altopiano di Asiago e di quello piccolo di Estoul, facce di Alpi dimenticate, facce d’Appennino. Senza mai arrivare in cima è il racconto di viaggio di uno scrittore che vive tra i larici, un percorso nell’anima, in un’altra delle sue montagne, in altri luoghi di cui scoprire la chiave segreta.