I racconti contenuti in questa raccolta, scritti nell'arco di alcuni anni, sono di varia estrazione: largamente autobiografici vanno dalle atmosfere fantascientifiche e simboliche del cosiddetto "ciclo di Giovanni Vaghi", al vago sapore "mentalista" che si reperisce ne "Il signore di Gyor", forse il testo piu riuscito, dove i riferimenti personali intridono l'orditura narrativa creando un impasto che sembra richiamare i testi di Silverberg e P.K. Dick. Accanto a questa produzione vicina alla "science fiction", a cui va unito anche il breve e fulminante L'astuzia, una vena satirica e realista emerge ne "La bidella" e "Olindo e il cane", mentre la malinconia e un dolente espressionismo verbale nutrono il breve racconto d'amore Il rifiuto. La raccolta si conclude con "L'incontro", un testo vicino all'erotismo di Marguerite Duras che e il sugello finale a un volume ricco di elementi di riflessione sul quella che - parafrasando Malraux - si potrebbe definire come poliforme mosaico della "condition humaine".