Un modo inusuale di accostare l'opera freudiana alla ricerca di stratificazioni e ascendenze filosofiche provenienti dal pensiero antico di Platone, Aristotele, Empedocle e altri, perseguendo un duplice sforzo storico e teoretico. Tramite raffronti testuali e concettuali, uniti alla rigorosa documentazione di mediazioni e circostanze che contraddistinguono l'approccio di Freud al sapere filosofico degli antichi nella Vienna fin-de-siècle, si delinea un ritratto inedito del fondatore della psicoanalisi che, nell'originalità della sua sintesi teorica, si avvale del classicismo come strumento di emancipazione dallo scientismo positivista del suo tempo. Articolando l'indagine per nuclei tematici, attraverso i principali topoi del sistema freudiano (dal sogno alla libido, dall'inconscio alle riflessioni etiche sul disagio della civiltà fino alle valenze estetico-terapeutiche del metodo catartico), il libro affronta tutte le implicazioni filosofiche e le querelles metodologiche derivanti dall' ibrida collocazione epistemologica della psicoanalisi sottolineando il suo valore di cruciale momento evolutivo della storia della razionalità occidentale.