Nel suo nuovo romanzo l'autrice torna ad attingere con sapienza e passione all'inesauribile cornucopia di un passato sempre presente. Con Sabatino Scia, attraverso un percorso favolistico, dà voce a tutto ciò che è vivo: parlano barboncini, piccioni viaggiatori e altri animali che animano la storia al fianco di personaggi memorabili. Ma soprattutto parlano i miti, i riti e le leggende di una città impregnata di sacro e di magico. In questo viaggio si snoda la storia di Napolitano - un cavallo della "razza napoletana", destriero antichissimo e pregiato che nel Quattrocento godeva la più alta fama come cavallo da guerra, ma che era anche capace di seguire la musica e di mettersi quasi a danzare spontaneamente. In queste pagine il cavallo napoletano diventa simbolo di Napoli, della sua superba bellezza, perennemente imbizzarrita e imbrigliata, incompresa o malcompresa. Una medaglia del passato, una gloria dimenticata, una grande razza estinta ma che il caparbio amore per una terra e per una gente restituisce alla vita.