Il filo conduttore di questo romanzo è la poesia di John Keats, che ci porta lungo la colonna sonora della vita, a Roma, nei luoghi simbolo di un percorso interiore o viaggio dell'anima: la scuola di danza del ventre, la libreria "Incontriamoci", la casa editrice Armonia, lo studio del professore in pensione, l'emittente radiofonica RCI, Piazza di Spagna con la casa di Alex, quella di Keats e la boutique di Irene, il Cimitero acattolico, la campagna di Palestrina e, a Pizzo Calabro, il castello Murat e la chiesa di Piedigrotta. L'analisi introspettiva scava nel vissuto dei personaggi, fra innamoramento, gelosia, tradimento, rancore familiare, dolore, solitudine, paura del futuro. La riflessione sull'epitaffio del poeta fa scaturire cambiamenti, rinnovamenti esistenziali, distende i confini fra bene e male, fra vita e morte, nell'attesa e nella speranza. Il nome di Keats, scritto nell'acqua, fonde le parti in un'unica persona, in un'unica esistenza. Alla poesia è affidato il difficile compito di tracciare e superare le fragilità umane.