Tutto comincia con la decisione del sindaco Amilcare Bellentani di far costruire un monumento in onore dei caduti in guerra, la cui esecuzione viene affidata all'eccentrico talento di Dante Borgomanni. Le cose sembrano filare lisce fino a quando si scopre che nella scultura del Borgomanni - chiamata La patria e l'eroico caduto - c'è qualcosa che potrebbe compromettere la reputazione del sindaco e dell'intera giunta. Il paese si divide tra chi difende l'opera e chi vorrebbe distruggerla, ma ben presto è un delitto che ruba la scena a ogni altra discussione. E il fatto che il morto fosse detestato da parecchi concittadini non semplifica le indagini del maresciallo Caruso, costretto a scavare nel passato privato e collettivo, perché il movente dell'omicidio potrebbe risalire a fatti accaduti nel Ventennio fascista, ancora così vicino all'epoca in cui si svolgono gli avvenimenti.