I rapporti tra Italia e Germania si caratterizzano da sempre per una certa dose di ambivalenza: dietro all'aspirazione alla conoscenza e all'intesa si celano sovente il sospetto e l'incomprensione. Gli italiani, per parte loro, hanno sempre avuto un atteggiamento di amore-odio per il mondo tedesco. Dietro agli stereotipi, positivi e negativi, che influenzano l'attuale visione italiana del mondo tedesco si nasconde una storia articolata e complessa. Questo volume analizza il momento cruciale in cui la Germania si afferma come polo di riferimento culturale per l'Italia: nell'ultimo trentennio dell'Ottocento la Germania bismarckiana penetra la politica, l'economia e la cultura del Regno d'Italia. Vista inizialmente come fonte di rinnovamento per il paese, l'influenza tedesca viene progressivamente rigettata da porzioni consistenti dell'intellettualità e del mondo politico nazionale. Lo schieramento di Italia e Germania su fronit opposti nella grande guerra trasformerà l'antigermanesimo nel paradigma dominante della visione italiana dell'Europa.