Sempre più spesso e diffusamente ricorrono alla cure di psicologi clinici e psichiatri individui che non risultano affetti da patologie mentali classiche ma che soffrono, in realtà - oltre che per vicende dell'esistenza in genere a causa delle frustrazioni inflitte dall'attuale forma di organizzazione sociale. In essi sembra agire un mortificante riflesso culturale che li porta ad auto-attribuirsi disfunzioni psicologiche di tutti i tipi e li forza in tentativi di modificare se stessi per adeguarsi a qualunque forma di mondo; omettono così di modificare ciò che li opprime, concentrati come sono sulle proprie supposte anomalie, e non riescono a interrompere la sofferenza. Che origine ha un tale masochistico comportamento e soprattutto dove può condurre? "Nuova psicopatologia della vita quotidiana" si propone di fornire alcune risposte e di tracciare un limite quanto più definito tra la malattia mentale e la sofferenza derivata da una vita sociale incapace di preservare l'individuo.