Si può imparare divertendosi? Crescere giocando? È nel tentativo di rispondere a questi interrogativi che nel 1922 l'Istituto Editoriale Italiano pubblicò "La Scuola dei giocattoli", una serie di albi a colori scritti e illustrati da Antonio Rubino. Belle lettere ("sillabario a figure per imparare a leggere senza sforzo"), Numeretta ("graziosissimo" abbaco illustrato), O di Giotto ("nomenclatura figurata degli oggetti più familiari"), Bestie per bene ("rappresentazione comicissima del mondo degli animali domestici e selvaggi"), Io asino primo ("racconto educativo") e Re Bifè ("deliziosa fiaba"). Albi che hanno la particolarità di presentare in copertina personaggi disegnati secondo i principi dell'anamorfismo, tali perciò da risultare proporzionati solo se adeguatamente curvati. Per la prima volta vengono ripubblicati, nella loro forma originale, tutti i sei albi. Un settimo volumetto, scritto da Martino Negri, accompagna il lettore nei meandri dell'immaginario di Rubino, illustrandoci gli antecedenti storici e le derive contemporanee.