Le 12 epistole di Dante Alighieri costituiscono un eccezionale documento sulla sua vita dopo il bando dalla città di Firenze (1302). Oltre al valore biografico, esse sono opere letterarie a tutto tondo, che spaziano dalla scrittura «di servizio» (nelle lettere redatte su commissione della moglie di Simone di Guido Guidi) all’autocommento (nelle epistole al marchese Malaspina e a Cino di Pistoia, che accompagnavano dei testi poetici) e al manifesto politico (soprattutto nelle cosiddette «arrighiane»).
Questo volume è il primo dedicato alle lettere dantesche, e offre finalmente al lettore i risultati di due momenti di incontro e discussione sviluppati a Venezia, Università Ca’ Foscari, nel 2016 e 2017, nell’ambito di un progetto ERC BIFLOW. Più di 20 specialisti di diverse discipline (filologia, storia, letteratura) si sono misurati con questi testi, fornendone una interpretazione puntuale, sviluppando nuove letture, inserendoli nel contesto sociale e intellettuale del tempo, collocandoli nella tormentata biografia di Dante.
Oggetto dell’interesse dei contributi è anche la sparuta, ma assai qualificata, tradizione manoscritta dei testi, che viene studiata tenendo presente sia gli illustri copisti (Giovanni Boccaccio; il notaio, poi vescovo, Francesco Piendibeni da Montepulciano) sia i contesti di trasmissione. Notevole spazio è anche dato alle competenze epistolografiche di Dante e al rapporto tra la sua scrittura e la tradizione del dictamen.