È presumibile che la maggior parte dei giovani di oggi non conosca, o conosca poco, la figura di Jean Monnet. Un indiscusso protagonista del secolo scorso, tra l'altro ispiratore del "progetto" Europa. A cominciare dal piano Schumann con cui fu posta la prima pietra della costruzione europea: l'istituzione della CECA (la Comunità del carbone e dell'acciaio) avvenuta il 18 aprile del 1951. Jean Monnet non fu un uomo di governo, ma ebbe un ruolo di primo piano nelle vicende mondiali, affiancando i grandi della politica internazionale. Negli anni del secondo dopoguerra, fu Jean Monnet a sostenere la necessità di creare istituzioni comuni per il governo dell'economia. Una via per perseguire con maggiore probabilità di successo il bene supremo della pace. In un continente, va ricordato ai giovani, storicamente litigioso, che seppe scatenare ben due guerre mondiali in poco meno di 26 anni, nella prima metà del secolo scorso. Egli partì "dagli interessi economici - si legge nella risoluzione dei Capi di Stato e di Governo riuniti a Lussemburgo nell'aprile del 1976 - senza mai rinunciare al suo obiettivo ideabstico di raggiungere una più vasta intesa tra gli uomini e i popoli d'Europa". (Prefazione di Giorgio Napolitano)