C'è un denominatore comune sotto i tre racconti di questo libro, un filo che si ritrova nella multiforme città di Venezia e lega tempi e vicende assai distanti tra loro. Si parte con una sorta di scherzo che affiora dai secoli mitici dell'edificazione della città sulle barene della laguna, sulla foresta sommersa di tronchi da cui sbocciano palazzi, chiese e campanili. Di tutt'altro genere il secondo racconto, che ci riporta all'ultimo scorcio del secolo dei lumi e alla fine della Repubblica, e rivisita in chiave diversa fra realtà, chiacchiere e maldicenze - la storia di una patrizia veneziana ricordata oggi ancora, e soltanto, per la barcarola a lei dedicata, "La biondina in gondoleta". Infine, i giorni più vicini, quelli del Novecento: il percorso di un'infanzia, di una adolescenza, di una vita fitta di amicizie e di ricordi nel passato recente: il tutto immerso nell'atmosfera di Venezia, nei suoi colori, nella sua magia, nel continuo intersecarsi della percezione e dell'idea della città interiore con quella che stiamo vivendo.