Gianni Agnelli è scomparso da dieci anni. In questo tempo ha cominciato a incrinarsi il quasi totale silenzio stampa, determinato da forti pressioni torinesi e da una diffusa autocensura dei giornali italiani, che per anni ha circondato i "lati oscuri" della famiglia e dei suoi affari. Sono venuti alla luce misteri e ombre sull'impero Fiat, sulla figura dell'Avvocato, e sul superpotere di cui negli anni si sono impadroniti alcuni "consiglieri-cortigiani". Quanto emerge dalle "lettere segrete" di Edoardo Agnelli, dalle lacune dell'inchiesta sulla sua morte e dall'azione giudiziaria intrapresa da Margherita Agnelli contro Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron per ottenere il rendiconto del patrimonio segreto del padre custodito all'estero, consente di scoprire vicende inimmaginabili. Si stanno pian piano smascherando le strategie di oggi e di ieri di "usurpatori" che pur non portando il cognome degli Agnelli se ne sono appropriati parlando perfino a nome della famiglia, esercitando dietro le quinte un potere immenso e tradendo le volontà dell'Avvocato. Gigi Moncalvo, dopo essersi occupato dei retroscena legati all'eredità Agnelli nel precedente libro "I lupi & gli Agnelli", svela altre verità riguardanti Gianni e Marella, ma anche personaggi degli altri rami dell'ultima "famiglia reale" italiana. E soprattutto il ruolo dei misteriosi "consiglieri-cortigiani".