Maurizio Milani ci parla della crisi, dei mutui sub-prime, di ecologia e giustizia offrendo una nuova prova da narratore "completo" (come direbbe lui), espressione di uno scrittore vero in grado di dare vita a un mondo e a una lingua originali. Cinico e poetico, tragico eppure esilarante, crudele e insieme voltairianamente candido, l'autore di Codogno ci offre il suo sguardo sghembo sulla nostra povera realtà quotidiana. Nessuno meglio del critico Aldo Grasso ha descritto la "poetica milaniana": "bagliori di scrittura, lampi d'intelligenza, folgori sull'incongruenza del nostro relazionarci: (...) Milani pennella episodi che sono contrari alla razionalità, al senso comune, all'evidenza, i suoi eroi seguono una labile ed effìmera traccia (uno stato d'animo o un'emozione) apparentemente senza alcun significato. Questa la sua grandezza, questa la sua unicità". Prefazione di Mariarosa Mancuso.