Si pubblicano qui le pagine della rapida dispensa che riassume il primo corso di Massimo Mila all'Università di Torino, un corso monografico, mozartiano, ispirato a un didascalismo rigoroso ma nel contempo quasi gioviale. Il primo tratto caratteristico della comunicazione didattica è la programmatica decisione di parlare solo di musica, o, meglio, far parlare solo la musica, nello specifico la musica dei quartetti del Salisburghese, tutti trattati alla pari, equilibratamente. Nessuna concessione a contestualizzazioni suscettibili di sottrarre attenzione alla pura descrizione dei testi musicali (al massimo un'occhiata di paragone accorato con l'avventura della povera cagnetta Laika consegnata dai russi all'infinità dello spazio). Il secondo tratto caratteristico è il panorama additivo che si costituisce in quella che diviene una completa descrizione della evoluzione della forma Quartetto attraverso l'evoluzione della stessa forma nel dispiegamento del corpus quartettistico del solo Mozart: un Mozart che fonda, sviluppa, trasforma, forse esaurisce tutte le sue potenzialità di "genere musicale" nel farsi della esperienza artistica di un unico autore (dall'adolescenza alla sofferta maturità). Mette conto di osservare che a ciò si aggiunge la messa a punto talora sorprendente di alcune diagnosi di profeticità, di ordine stilistico musicale, ricercate con puntigliosa serenità. Introduzione di Giovanni Morelli.