Che la nostra società sia gravida di problemi è fuori di dubbio. Che per risolvere questi problemi sia necessario individuare un nuovo orientamento del procedere sociale è certo. Che i sostenitori di quell'orientamento culturale e politico che si è dato il nome di "decrescita" siano convinti di offrire un progetto che affronti coerentemente entrambi i nodi è altrettanto innegabile. Il problema che mi pongo, e che dovremmo tutti porci, è se essi siano effettivamente in grado di svolgere il compito che hanno deciso di darsi o se, invece, le loro stesse intenzioni e aspettative non travalichino ampiamente le loro capacità. Come scrive Marx, l'uomo moderno non può non essere ricorrentemente insoddisfatto, perché, a differenza dei suoi antenati che hanno sempre rappresentato sé stessi nei limiti di una forma data, ha scoperto il segreto della sua natura. Per questo non può pretendere di riprodursi in una situazione determinata, ma deve produrre la sua totalità, non deve cercare di rimane qualcosa di divenuto, ma deve cercare se stesso nel movimento stesso del divenire.