Nessuno la conosce. Sara Morozzi, invece, conosce tutti quelli di cui ha spiato le vite. Poliziotta in pensione con un passato dolente alle spalle, per più di tre decenni ha lavorato in un’unità investigativa "coperta", legata ai Servizi e impegnata in attività d’intercettazione non autorizzate e "molto confidenziali". Il tempo è passato così, scivolandole tra le dita, mentre nelle orecchie echeggiavano i segreti degli altri. Oggi, superati i cinquanta, è sola. Da poco ha perso il suo compagno, l’uomo ai vertici della sezione investigativa per il quale scelse di lasciare il marito e un figlio piccolo. Moglie infedele al punto da negarsi come madre, inespressiva, quasi invisibile, meticolosa e analitica ai limiti dell’ossessività, Sara ha deciso di ridare un senso alla propria esistenza vendicando chi soffre, accettando di fare giustizia quando applicare la legge non serve più a niente. Sullo sfondo di una Napoli periferica e marginale, livida e dimenticata dalle cronache, Maurizio de Giovanni ambienta le indagini di una protagonista d’eccezione: un po’ giustiziere al femminile, che regola conti rimasti in sospeso, un po’ detective privato con inquietanti trascorsi nelle maglie più oscure degli apparati di Stato. Sul filo di parole rubate e segreti carpiti, il racconto di ingiustizie, torti e delitti del quotidiano si intreccia ai misteri della storia d’Italia. E abbassare la voce non serve, perché Sara, la donna che ascolta, legge anche le labbra.