Nel dibattito sul tema dei diritti degli animali, l'opera di Jim Mason analizza, da un punto vista antropologico e socioculturale, le ragioni e le modalità tramite le quali l'umanità si è isolata dal resto del regno animale e dal mondo naturale. Partendo dalla ricostruzione delle radici storiche e culturali della credenza occidentale secondo cui Dio avrebbe conferito all'uomo il dominio assoluto sull'intero creato, l'autore asserisce che la riduzione in schiavitù degli animali a fini bellici o per l'allevamento ha lacerato il senso di fratellanza che l'uomo ha da sempre provato nei loro confronti, permettendo così la nascita di una cultura alienata dalla natura. In particolare ridefinisce la relazione che lega l'uomo agli altri animali, sottolineandone la componente fraterna: "compagni", "stimolatori di empatia e cura", "strumenti per alimentare e plasmare la nostra mente" e "parenti che ci ricordano la nostra vicinanza al resto del mondo vivente".