"I versi di Silvia Martufi si muovono su un ritmo cadenzato e assorto ed evocano atmosfere sognanti. Carnalità e spiritualità si dispiegano con intensità evocativa fino a offrire scenari desueti che però hanno sapore antico e duraturo. Si avverte che "questa donna", "la donna", in "Fabula" non si nasconde e non mischia le carte. Al contrario si confessa interamente, dà alle parole la furia e l'intensità del suo ardore, delle sue delusioni, dei suoi tremori, delle sue accensioni, delle sue cadute, dei suoi risvegli. E ne viene fuori il "ritratto" di una condizione umana nella sua interezza, la fisionomia di una entità femminina che si pone al guado per affermare tuttavia che 'Solo il tempo / che è saggio di solitudini / colma di miele / le nostre bocche...'" (dalla prefazione di Dante Mafia)