Due titani. Immensi, geniali e diversissimi: malinconico e tormentato Mahler, figlio di un commerciante ebreo, ossessionato dall'idea della morte e dalla ricerca di un riconoscimento mai veramente raggiunto; sereno, uomo di mondo, sicuro del proprio successo Strauss, leggenda già prima di morire e, negli ultimi anni, legato ufficialmente al nazionalsocialismo. Due mondi opposti trovano in queste lettere uno straordinario canale comunicativo, informale, discreto nei modi e nei contenuti. Destinati forse a non comprendersi mai, Mahler e Strauss tuttavia si cercano, discutono del proprio lavoro, intrecciano un tacito patto di collaborazione, impegnandosi a eseguire l'uno le opere dell'altro, curiosi, complici, consci del talento impressionante del proprio interlocutore, anche quando non riescono a capirlo. Insieme alle lettere raccolte in "Vuole essere il mio Shakespeare?", già pubblicate da Archinto, questo epistolario contribuisce a delineare la personalità forte di Strauss e allo stesso tempo il travagliato percorso artistico di Mahler.