Se è vero che la terra sta subendo un processo di riscadamento globale, sostiene Lomborg, a maggior ragione è necessario, per lavorare efficacemente al miglioramento della situazione, avere ben presente i dati di fatto, le cifre corrette e le migliori informazioni disponibili e, soprattutto, non farsi contagiare dalla "climate addiction", ovvero la tendenza a occuparsi in modo esclusivo del problema climatico trascurando innumerevoli altri aspetti della questione, aspetti che hanno un'importanza ben più cruciale. Il problema non è rispettare gli accordi di Kyoto e ridurre le emissioni di gas serra: mentre tutti sono concentrati su obiettivi a lungo termine, ci stiamo facendo scappare l'occasione di intervenire sulle dinamiche veramente determinanti, e stiamo sprecando ingenti risorse, non solo finanziarie. Con una piccola parte dei costi necessari per i grandi programmi sul clima, a esempio, si potrebbe intervenire in modo risolutivo sulle grandi malattie ancora epidemiche, salvando milioni di vite nel giro di pochi anni, invece si preferisce pensare a sforzi pluridecennali di enorme portata e bassissima garanzia di risultati concreti.