Nel 1941-1942 la rivista "La Ruota" ospita un dibattito linguistico di grande interesse. Scintilla alla discussione è l'articolo con cui Mario Meschini, direttore della rivista, recensisce il primo volume del "Vocabolario della lingua italiana" pubblicato dall'Accademia d'Italia, mettendo in luce i limiti di uno strumento in cui l'uso viene esemplificato sugli autori della tradizione letteraria. Nei numeri successivi intervengono linguisti, critici, scrittori: apre il confronto Bruno Migliorini, che propone un articolato paradigma interpretativo della situazione contemporanea. Il volume "Lingua letteraria e lingua dell'uso" propone quel confronto nella sua completezza e in Appendice riproduce la coeva discussione di Paolo Monelli e Giovanni Battista Angioletti sull'opportunità che l'italiano accolga termini dai dialetti in luogo delle parole straniere. Da quell'epoca di transizione arriva così fino a noi la voce di critici e scrittori che, intuita la necessità di chiudere i conti con i termini tradizionali di un dibattito, hanno sentito il dovere e l'urgenza di aprire una fase nuova della riflessione sulla lingua e sulla storia culturale italiana.