Non si tratta dell'ennesimo libro sulla crisi, bensì del primo che esamina il "dibattito sulla crisi" fra i diversi economisti. Dopo più di tre anni dall'insolvenza dei mutui subprime in Usa nell'estate del 2007, è giunto il momento di tirare le somme sulle cose che si sono dette a proposito della genesi di questa crisi tremenda, che sembra non volersi ancora ritirare del tutto. Le conseguenze in termini economici e sociali verranno avvertite ancora per qualche anno. Vengono messe a confronto e criticate, con linguaggio chiaro e divulgativo, senza peraltro rinunciare al rigore scientifico, le diverse tesi maturate in questi anni sulle cause della crisi e viene smascherata e indicata come menzognera la tesi dominante che vuol dare tutta la colpa alla "finanza" a danno dell'"economia reale". Tesi troppo comoda per chi vuole allontanare da sé ogni responsabilità. In realtà questa crisi ha le sue radici proprio nell'economia reale, nell'avidità delle imprese, negli orientamenti della politica mondiale emersi negli anni '80, politica volta a umiliare il lavoro e a esaltare i profitti in tutti i settori economici.