Everly Lederer e K.C. Stites crescono nella Cuba degli anni Cinquanta, prima della rivoluzione di Castro. Figli di funzionari americani alle dipendenze della United Fruit, vivono all'interno di un'enclave circondata da piantagioni di canna da zucchero. I tropici sono un paradiso, per i ragazzi, che però osservano con occhi innocenti ma ben aperti e intelligenti i vizi e i tradimenti degli adulti - gli eccessi di alcol, le relazioni clandestine, le gerarchie di razza e di classe, la violenza. All'Avana, a soli mille chilometri ma già in un altro mondo, una ballerina di cabaret insieme a Christian de la Mazière, un affascinante agitatore francese, si fanno coinvolgere nelle trame del sottobosco politico ai tempi di Batista. Quando l'azione rivoluzionaria arriva alle piantagioni della colonia americana, i due ragazzi scoprono la brutalità dei genitori e dei loro conoscenti. A quei tempi le notizie importanti e urgenti arrivavano via telex, e con la stessa urgenza, da un tempo e un luogo quasi dimenticati, il romanzo di Rachel Kushner arriva al lettore.