China Keitetsi aveva appena nove anni quando, in fuga da un'infanzia di sopraffazioni e di violenze domestiche, venne arruolata tra le fila dell'Esercito di Resistenza Nazionale ugandese. Dieci anni più tardi riuscì finalmente a scappare dagli orrori della guerra e dai trattamenti inumani che, come tanti bambini soldato, aveva dovuto subire da parte dei propri superiori: abusi, stupri, umiliazioni continue. La sua testimonianza sofferta è ora raccolta in questo libro, un documento capace di portarci nel vivo di una delle più grandi e trascurate tragedie dell'età contemporanea, quella di regimi che non esitano a usare i bambini come carne da macello pur di tener saldo il potere. Questa storia si apre tra le miserie di un'infanzia negata e si conclude con un messaggio di speranza che vorrebbe essere generale. Dopo infinite difficoltà, a 23 anni, China è stata finalmente aiutata dalle Nazioni Unite a mettersi in salvo e a raggiungere la Danimarca, dove tuttora vive e lavora con i bambini.