Quando la resistenza passiva divenne impotente di fronte agli abusi del regime fascista, agli eccidi di massa ordinati dai gerarchi di Salò e allo sterminio dei cittadini di religione ebraica, un nucleo di donne e di uomini scelse la via della ribellione e, dalle cime delle montagne o dai bassifondi delle città, invitò alla rivolta la parte migliore del popolo italiano. Si aprì così la stagione della lotta partigiana: un momento di riscatto collettivo in cui ogni singolo individuo veniva chiamato a fare la sua parte. Scritto negli ultimi mesi del 1943 e diffuso clandestinamente, "Il libretto rosso dei partigiani" raccoglie le teorie e le pratiche della guerriglia metropolitana, mettendo a disposizione di tutti le nozioni indispensabili per opporsi efficacemente alla brutalità delle SS e delle Camicie nere. Dalla manomissione delle vie di comunicazione al danneggiamento dei macchinari industriali, dall'interruzione delle forniture di energia alla distruzione delle derrate alimentari destinate al nemico: un documento storico di grande valore che raccoglie pagine di coraggio dedicate a una patria comune chiamata libertà. (Introduzione di Ferruccio Parri)