Amore al primo sguardo: ciò vale proprio e specificatamente per le Dolomiti. E non c'è nessuno che possa ricusare la loro forza d'attrazione. Proprio i contrasti rendono le Dolomiti così uniche nel loro genere: ripide fortezze di calcare che si innalzano su ampie ed aperte vallate; ardite guglie rocciose accanto ad altipiani carsici; stretti canaloni sopra enormi nevati.
Tuttavia le vette appaiono, al primo sguardo, poco inclini allo sciatore: troppo ripide, non affabili, troppo rocciose. Però, al secondo sguardo, l'intenditore vede che ci sono mète senz'altro attraenti per lo scialpinista. Tuttavia la mèta non è sempre una cima; spesso l'itinerario si conclude anche in una bocca o su una dorsale montuosa ai piedi di un ripido attacco finale. Ciononostante, tra le rocciose vette fotogeniche, si trova sempre una cima che è possibile risalire con gli sci fino al punto più alto. E così gli scialpinisti sono in giro per tutti gli angoli delle Dolomiti; anche se saranno in solitudine su parecchi percorsi, dal momento che qui si concentrano così tanti dei pochi itinerari "classici", non si lasceranno scappare volentieri le opportunità via di qua, sia a sinistra che a destra.
Stefan Herbke ci presenta 50 percorsi nei gruppi di Sennes e di Fanes, nel gruppo dei Lagorai, nella Marmolada, così come nei massicci rocciosi delle Odle, del Monte Cristallo, del gruppo delle Pale di San Martino e nelle Dolomiti di Sesto. Precise descrizioni delle salite, cartine dei percorsi con riporto degli itinerari, nonché dati segnaletici dei percorsi con suggerimenti sui luoghi a valle e punti di partenza, dislivelli e tempi di salita, impegno fisico, pericolo di valanghe e direzione del terreno, stagione più idonea dell'anno, varianti e punti di ristoro, facilitano la scelta e la pianificazione dei percorsi come dell'orientamento in montagna.