L'omofobia è il tema centrale di questo libro, originariamente pubblicato nel 1995. Lungi dall'essere l'ennesimo libro 'da esperti' sulla vita e l'opera di Michel Foucault, esso mostra come il suo pensiero sia inestricabilmente connesso alla sua esperienza di vita, e dunque anche all'omosessualità, e chiarisce cosa ciò implichi per il giudizio su di esso e per i suoi effetti sui contemporanei. Nei saggi che lo compongono, Halperin affronta due questioni centrali per il presente: il senso in cui si può parlare di una politica queer e tentarne una fondazione al di là dei tradizionali concetti di 'liberazione' ed 'emancipazione', peraltro poco graditi a Foucault, e il tema della descrivibilità delle vite individuali 'anormali' o 'marcate', che sono oggetti piuttosto che soggetti del discorso dominante sul sapere e sulla conoscenza, e perciò obbligate a elaborare forme alternative di 'autorizzazione' e 'legittimazione'.